Con l’avvento delle moderne tecniche di pesca all’aspetto e all’agguato la pesca in tana è stata per un pò snobbata dalle nuove generazioni di pesca sub. Negli ultimi tempi invece, grazie anche all’agonismo, stiamo assistendo ad un rilancio di quest’ultima da parte dei pescatori più giovani. D’altronde il pescasub più scafato sa bene che è la tecnica madre da affinare e tenere sempre allenata per fare carniere con continuità.
La pesca in tana è una tecnica in cui l’esperienza la fa da padrona per interpretare al meglio il fondale. La differenza fra un bravo pescatore da tana e un pescatore che si approccia le prime volte sta proprio li: il tanaiolo guarderà sotto le pietre giuste ottimizzando i tuffi a sua disposizione.
Come migliorare quindi nella pesca i tana?
Vediamo qualche utile indicazione per padroneggiare la tecnica.
1- EVITARE LE CAVERNE
Salvo qualche caso, di solito i pesci si nascondono negli anfratti più angusti.
D’altronde, voi non fareste lo stesso?
Evitate quindi spacchi enormi e concentratevi sugli spacchi più stretti, fessurati; i pesci, anche di mole, spesso entrano di taglio e riescono a infilarsi ovunque.
2- SEGUIRE I PESCI PICCOLI
Sei in superficie e stai osservando attentamente il fondale per selezionare la pietra migliore da esplorare; quale scegliere?
Guarda attentamente e fai attenzione ai piccoli pesci in movimento; saraghetti, occhiate, re di triglia (i pesciolini rossi che trovate spesso in tana), ecc..
Spesso i pesci piccoli portano a quelli più grandi, che, essendo più furbi, sono più nascosti. Su un fondale apparentemente inanimato, seguire un piccolo sarago finchè non si intanerà in un determinato punto potrebbe portarvi a trovare un sarago più grosso sotto la stessa pietra.
3- SFRUTTARE LA SABBIA
Su un fondale misto di roccia, alga e sabbia sconosciuto, una buona strategia è mettersi a favore di corrente e scorrere il fondale osservando bene le chiazze di sabbia che si alternano fra le rocce.
Un pesce in movimento vicino la sua tana risulterà in forte contrasto sulla sabbia chiara e sarà quindi più visibile. A quel punto basterà seguirlo per capire dove si intanerà.
(Ad esempio la cernia spesso sosta sulla sabbia in candela; questo la rende meno mimetica e più visibile che sulla roccia scura.)
4- TORCIA E FIOCINA
Soprattuto con il pesce bianco l’utilizzo della fiocina aiuta parecchio sia nei tiri al volo che nell’immobilizzazione delle prede. In una tana con più pesci il prelievo di un esemplare con la fiocina spaventerà meno gli altri perchè la fiocina blocca meglio il pesce che, di conseguenza, sbatte meno. La torcia subacquea è chiaramente fondamentale ma non bisogna abusarne; talvolta è meglio affacciarsi nella penombra e osservare il movimento che c’è prima di accenderla.
Una misura ideale tuttofare da usare con la fiocina è un arbalete da 60cm. Per la cernia il discorso cambia, meglio usare la tahitiana.
5- CONTROLLARE LA MAREA E IL METEO
Nei primi metri di fondale l’incidenza della marea è molto importante cosi come il vento.
Le condizioni ideali per trovare pesce in tana sono di marea alta e vento da terra, che pulisce anche l’acqua. Con mare mosso, viceversa, il pesce starà più in giro, perchè si muove di più in cerca di cibo.
Ovviamente ogni posto ha le sue regole date da diverse conformazioni del fondale e dovrete essere dei bravi osservatori per capire e leggere bene il fondale.
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Lorenzo La Manna